Saline naturali, percorso naturalistico all’interno delle Saline di Cervia

In Italia esistono diverse saline di mare naturali, le più famose sono quelle di Cagliari che secondo testimonianze archeologiche risalgono al 150 a.C.; le saline di Trapani in Sicilia di quasi 700 ettari (http://www.salineditrapani.it), ora riserva naturale; quelle di Tarquinia lido, forse le meno famose, ma area di ripopolamento faunistico dal 1980.

In Puglia ci sono le saline Regina Margherita di Savoia, vicino al parco del Gargano, a ridosso della costa.

A pochi chilometri da Ravenna, sulla costa Adriatica, si estendono le Saline di Cervia, anch’esse risalenti all’epoca romana o forse più antiche, quando la località si chiamava Ficocle. Dopo varie vicende, nel 2003, aprono finalmente la visita al pubblico.

Una parte delle saline continua la produzione con il sistema moderno, mentre la Salina Camillone lo fa in maniera artigianale, come si faceva prima del 1959.

Le saline di Cervia si estendono su una superficie di 827 ettari, percorse al loro interno da una rete di canali che percorrono oltre 46 chilometri.

Dal 1959 il sistema di lavorazione industriale a raccolta unica ha sostituito il precedente sistema artigianale a raccolta multipla. Le 144 piccole saline allora in funzione, sono state sostituite da una decina di grandi bacini.
Dopo un periodo di inattività di quasi 4 anni (dal 1999 al 2002) e dopo il passaggio gestionale della salina alla Società Parco della Salina di Cervia, nell’estate del 2003 si è ripresa la produzione che ora si attesta sui 50.000 quintali annui.

Il metodo di lavorazione attualmente in uso viene chiamato “per bacini differenziati” o più semplicemente “alla francese” e consiste nel separare i numerosi sali dell’acqua marina al fine di ricavare cloruro di sodio il più possibile puro. Per produrre il sale il procedimento segue il corso delle stagioni: inizia con lo svuotamento, alla fine dell’inverno, dei bacini dalle acque piovane raccoltesi nei mesi freddi. Verso i primi di aprile, in un giorno in cui la salinità è particolarmente elevata, l’acqua viene immessa dal mare e riempie le vasche deposito, altra acqua viene pompata nelle vasche di evaporazione. Grazie al naturale processo dell’evaporazione, l’acqua marina si concentra e inizia a depositare i metalli pesanti ed i sali meno solubili (i carbonati). Successivamente si depongono i solfati nei cosiddetti bacini di terza evaporazione. A questo punto l’acqua viene portata nei bacini di quarta evaporazione che “servono” i bacini salanti, dove si deposita alla fine dell’estate il cloruro di sodio. In queste condizioni la salinità è maggiore di 7-8 volte quella del mare.

La raccolta del sale si effettua alla fine del mese di agosto, con un apposito macchinario che avanza su dei rulli metallici sulla crosta di sale di un bacino salante. Il sale viene poi trasportato nel piazzale al centro dello stabilimento con un piccolo treno con dei vagoncini, per essere accumulato in attesa del lavaggio e del successivo confezionamento.

La Salina “Camillone” è l’unica superstite, e la più piccola, delle circa 150 saline a raccolta multipla cancellate con l’avvento della lavorazione secondo il metodo industriale nel 1959.

Ancora in funzione, grazie all’attività volontaria svolta dal Gruppo Culturale Civiltà Salinara, produce annualmente circa 1000 quintali di sale di qualità elevatissima. La raccolta avviene da giugno a settembre, in condizioni ottimali due volte alla settimana.

Vengono utilizzati gli attrezzi da lavoro tradizionali; oltre a questi, è possibile vedere presso la “Camillone” le barche di ferro (burchielle) con cui veniva trasportato il sale lungo i canali fino ai magazzini e le garitte un tempo occupate dalle guardie di finanza.

Oltre che per l’attività estrattiva, la Salina Camillone è utilizzata con finalità turistiche, didattiche, culturali, rappresentando una sorta di museo del sale all’aperto unico in Italia.

Dal 1979 è divenuta Riserva Naturale dello Stato di popolamento animale. Dal punto di vista avifaunistico e botanico, l’ambiente delle saline è di straordinaria bellezza e suggestione: popolato da specie rare come i Fenicotteri, i Cavalieri d’Italia, le Avocette e altre specie protette è un punto di riferimento per i visitatori sensibili agli aspetti ambientali. All’interno delle saline si possono fare percorsi didattici per le scuole, ma anche osservare gli Aironi rosa che tra luglio e agosto transitano in questa zona, fare passeggiate al tramonto, dove gli amanti della fotografia possono approfittare dei suggestivi colori del sole che si rifrange sugli specchi d’acqua.

Inoltre sia al centro visite che nelle gastronomie di Cervia e Ravenna si possono acquistare i prodotti della salina: salfiore, sali aromatici, sale integrale; negli ultimi anni la produzione di elevatissima qualità sta arrivando anche nel settore cosmetico con alcuni preparati dalle proprietà interessanti.

 

Periodo ed orari di apertura 2010
13 marzo – 6 giugno: sabato, domenica e festivi: 10.00 – 12.30/ 14.30  – tramonto
12 giugno – 17 settembre: tutti i giorni : 15.30  – tramonto
18 settembre – 1 novembre: sabato, domenica e festivi: 10.00 – 12.30/ 14.30  – tramonto

Salina di Cervia
Via Bova  n° 61 – 48015 CERVIA (RA)
tel. 0544/973040 – fax  0544/974548
E-mail: salinadicervia@atlantide.net
Web: www.atlantide.net/salinadicervia
www.salinadicervia.it