Sulle tracce dell’Oro Rosso: dal festival del giornalismo alimentare a Carrù

Unire all’approfondimento di alto livello scientifico la conoscenza diretta delle eccellenze del territorio è questa la formula vincente del Festival del Giornalismo Alimentare. La terza edizione dell’evento, svoltasi a Torino dal 22 al 24 febbraio 2018, ha visto infatti la partecipazione di 1.137 persone, provenienti da tutta Italia e dall’Estero, che si sono date appuntamento nel centralissimo Centro congressi di Torino Incontra, il 22 e il 23 febbraio, per discutere di qualità dell’informazione alimentare in tutte le sue sfaccettature. In un clima, dunque, sempre più internazionale, i 31 panel di lavoro, che hanno coinvolto 150 relatori, hanno richiamato giornalisti, blogger, comunicatori, professionisti della sicurezza alimentare, funzionari di amministrazioni pubbliche, rappresentanti di associazioni, per un confronto e una discussione su alcuni dei temi più caldi del momento.

Vasta è poi stata la possibilità di andare a conoscere direttamente le eccellenze presenti in un territorio estremamente ricco qual è quello del Piemonte, senza dimenticare la Valle d’Aosta, regione ospite dell’edizione 2018.

Tra i tanti itinerari proposti ne scegliamo uno il cui filo conduttore è la Razza bovina Piemontese. Punto di partenza non può che essere Carrù, balcone affacciato sulle colline delle Langhe, dove l’Oro Rosso ha la sua Casa. Il design attraente e la luce che invade gli spazi sono infatti un punto di riferimento per allevatori, professionisti della zootecnia, turisti e delegazioni straniere che si recano alla “Casa delle Piemontese” collocata in una location ideale dato che a Carrù sono presenti anche il Centro Tori, di Anaborapi e Coalvi, ed il Monumento al Bue.

L’universo del bovino di Razza Piemontese è così disvelato da un attraente percorso ricco di immagini, pannelli, suoni e suggestive installazioni pensate per fornire al visitatore un gran numero di informazioni.

Se la stalla d’altri tempi è sicuramente in grado di stupire, la salita in alpeggio regala al visitatore l’impressione di camminare in compagnia dei bovini condotti alla malga. Il percorso ascendente si conclude nella grande sala dominata dalla presenza di un bue riprodotto a grandezza naturale in tutta la sua maestosità.

Non mancano naturalmente, nel ricco percorso di visita, le tappe che hanno permesso, nel corso degli anni, al Consorzio di Tutela della Razza Piemontese, di promuovere al meglio l’Oro Rosso. Il tutto senza tralasciare di ricordare al visitatore che non basta solo produrre della carne buona dato che è necessario certificarla attraverso precisi sistemi di etichettatura accreditati dal Ministero dell’Agricoltura. Una sezione della Casa spiega quindi accuratamente i meccanismi di tracciabilità messi a punto per la Razza Piemontese: un percorso che va dal campo alla macelleria per arrivare, infine, sulla tavola del consumatore e del ristorante.