…Je partirai ! Steamer balançant ta mâture lève l’ancre pour une exotique nature…
(Mallarmé, Brise marine)
C’è un paese civile, antico e famoso, che nei suoi forzieri racchiude così tante perle preziose che nessuno è mai riuscito a contarle tutte. Ogni volta che si prova a farlo, il numero delle perle cresce ed è necessario ricominciare da capo a contarle. Le perle sono una diversa dall’altra e così belle, che la vista e lo sguardo si perdono in tanto splendore. Ammirando questo meraviglioso tesoro è possibile scorgere alcune perle di un colore particolare.
Sono grandi perle, contornate da altre più piccole non meno belle, che mescolano i colori del mare, del cielo, delle spiagge e delle foreste, creando un colore unico e cangiante insieme. Un colore che muta ogni secondo, rubando tutte le sfumature dell’arcobaleno. Un colore che si dissolve e si riforma a seconda del momento, della luce, delle onde e di chi lo guarda. Queste perle rare dimorano nella Francia dei tre oceani e da tempo sono sinonimi di luoghi esotici. I loro nomi risvegliano i sogni e i desideri di chi non le ha mai viste.
Queste perle degli oceani, questi luoghi, hanno in comune la bellezza della natura. Il mare ne accarezza le sponde, le spiagge sono tanto perfette da sembrare dipinte nell’oceano, i colori della vegetazione e i profumi dei fiori esotici s’intrecciano tra loro generando una sensazione unica. Simili ma non uguali. Ognuna di queste perle, una volta visitata, sarà riconosciuta a occhi chiusi, nel ricordo. Il viaggiatore, una volta tornato a casa, avrà un pensiero fisso nella mente: quando potrò ritornare?
OCEANO ATLANTICO
L ’arcipelago della Guadalupa, che dà il nome all’isola più grande, contornata da altre quattro: Marie-Galante, Les Saintes, la Desirade e Petites Terres. Le isole sono il regno incontrastato della foresta tropicale. La Guadalupa è sovrastata dal vulcano Soufrière e lungo le pendici del monte, nella foresta, una miriade di cascate si gettano a valle. Queste isole dalla natura incontaminata ospitano quattro riserve naturali, con 300 chilometri di sentieri escursionistici. La vegetazione è molto varia e spettacolare: grazie al clima le piante rimangono verdi durante tutto il corso dell’anno e la fioritura è praticamente continua. Oltre all’albero del pane, alle acacie e ai cactus, sono presenti numerose altre specie che producono mango, papaya, guayava, cacao e tamarindo. Tra i fiori più diffusi vi sono le orchidee, le buganvillee e gli ibischi. A Guadalupa, sulle montagne di Basse-Terre, si trovano bambù gigante, mogano, felce, orchidea selvaggia e un incredibile groviglio di liane. Su Grande-Terre vi sono diverse paludi e la costa è orlata di mangrovie. Ricchissima è la fauna marina, con pesci e crostacei dai colori straordinari, oltre ovviamente ai coralli. La cultura creola dà vita all’Arcipelago con le sue musiche, la cucina, le feste tradizionali e un’ospitalità che rilassa e mette di buon umore.
Altrettanto famosa è l’isola di Martinica, che si distingue per la sua ricchezza culturale. La lingua ufficiale è il francese, ma tutti gli abitanti originari dell’isola parlano il creolo, una lingua comune anche ad altre isole dei Caraibi. Il creolo è un insieme di parole provenienti dall’inglese, dal francese, da alcuni dialetti africani e degli amerindi. L’isola è ricoperta da un manto vegetale: sontuose foreste tropicali e pluviali, savane, numerosissime specie di alberi, piante, fiori e frutti fanno della Martinica un vero e proprio giardino naturale. La musica e la danza sono onnipresenti sull’isola: Bel Air, Calenda, Haute-Taille, Mazurka, Zouk sono solo alcuni dei generi musicali suonati e ballati per le strade e nelle feste organizzate nelle pittoresche cittadine dell’isola. La Martinica è, infatti, ricca di villaggi, molto caratteristici, dove si respira un’aria leggiadra, d’altri tempi. Da visitare la capitale: Fort-de-France. Anticamente chiamata Fort-Royal, nel 1808 fu ribattezzata Fort-de-France da Napoleone Bonaparte. Splendide le numerosissime spiagge da scoprire, tra le quali: Les Salines, Point du Marin e Pointe des Salines. Oltre al famosissimo rum, la Martinica offre una variopinta cucina creola, con piatti famosi come: l’Accras – frittelle creole di crostacei o verdure e il Boudin créole – un sanguinaccio speziato, di maiale o di pesce. Da ricordare anche numerosi scrittori che hanno reso celebre l’sola, tra i quali: Patrick Chamoiseau, Edouard Glissant, Aimé Césaire, Frantz Fanon e Joseph Zobel.
Ricordiamoci anche di Saint Martin e Saint Barthélemy. La prima è ricca di colori così forti da essere nota come “l’isola dei pittori” ed è la quintessenza del sogno esotico di qualsiasi viaggiatore. La seconda, Saint Barthélemy, offre un paradiso di colori per coloro che ricercano sottacqua la bellezza della fauna marina, dei coralli e dei fondali, con incantevoli angoli da scoprire e fotografare.
L a Guiana Francese è stata per molto tempo sinonimo d’infernale sofferenza, a causa del famoso bagno penale. Oggi è diventato un paradiso dell’ ecoturismo, con 8 milioni di foresta amazzonica da esplorare, che si estende per il 90% del suo territorio. Scoprire i popoli che la abitano, gli animali selvaggi e l’incomparabile travolgente bellezza della natura sono come irresistibili calamite per chi ama essere a contatto con la più profonda e ancestrale parte del proprio animo. Visitare le paludi di Kaw, che si estendono per 100.000 ettari, navigare i fiumi grandi e piccoli di questo immenso territorio e magari, per contrasto, ammirare il lancio di un razzo vettore Arianne presso il Centro spaziale di Kourou o pagare in euro in amazzonia, rendono unica e irripetibile la visita a questa terra di grandi, impensabili, contrasti.
OCEANO INDIANO
L ’isola di Mayotte è situata nel canale di Mozambico. Mayotte è l’unica delle quattro isole dell’arcipelago delle Comore ad aver scelto, nel 1976, di rimanere territorio francese. Su una superficie di 376 kmq, è costituita da due isole principali, la Petite Terre e la Grande Terre, e da una ventina di isolotti dispersi in una delle più belle lagune e barriere coralline al mondo. Le origini vulcaniche, antiche di 8 milioni di anni, hanno lasciato un cratere, occupato oggi dal lago Dziani. L’ecoturismo sta acquistando un ruolo importante all’interno dello sviluppo dell’isola, dove è possibile trovare 50 tipi diversi d’orchidee e le sue acque sono un punto di passaggio costante per cetacei e delfini. Vengono organizzate delle escursioni speciali per osservare le balene e durante il corso dell’anno, è anche possibile nuotare con i delfini al largo dell’isola. Questo senza dimenticare la conservazione degli spazi marini protetti, come nel caso delle tartarughe che depositano le loro uova sulle spiagge della riserva di Saziley.
L’isola di Riunione si trova a 800 km a est del Madagascar. È un’isola montuosa di origine vulcanica; il punto più alto è il vulcano Piton des Neiges con i suoi 3.069 metri. Il settore turistico è in espansione, grazie ad alcuni suoi paesaggi naturali ancora intatti, tra cui le numerose cascate e gli immacolati canyon, meta ideale per gli appassionati di rafting. Anche la costa offre i suoi splendori: trenta chilometri di sabbia immacolata! Inoltre, 70 tipi di attività sportive diverse che si estendono da 40 metri sott’acqua ai 3000 metri nell’aria. La cucina locale è molto originale con le specialità europee adattate e modificate dalla cultura creola locale: pesce, cacciagione in umido, formaggi, salumi tipici, patè particolari, e inoltre frutta, marmellate, cioccolato, spezie molto profumate, insieme a vini francesi d’importazione.
OCEANO PACIFICO
Chi non ha mai sentito nominare Thaiti e le tante altre piccole isole della Polinesia Francese come Moorea, Bora Bora, solo per fare degli esempi. Quante coppie di fidanzati hanno sognato di passare la luna di miele in questi atolli a cui Dio ha donato la bellezza e la perfezione della natura. Non a caso Paul Gauguin, il famoso e incompreso pittore francese, scelse questi luoghi per i suoi quadri, oggi considerati immortali capolavori dell’arte. Qui si trovano i colori intensi con i quali raffigurava le donne del luogo, quelle polinesiane antenate degli attuali ospitali abitanti di queste isole, che sorprendono il visitatore con i loro dolci canti e le loro tradizioni, l’artigianato e la cucina. 117 sono le isole che si estendono per 4 milioni di Km marini, formando la Polinesia Francese con i suoi 5 arcipelaghi: Società, Tuamotu, Marchesi, Australi e Gambier. Ognuna di queste isole è una piccola perla nell’oceano e forse non basterebbe una vita per cogliere tutte le sfumature dei colori, per scoprire le insenature segrete, le spiagge candide, i fondali corallini, le montagne, le cascate e i laghi. Qui la natura capovolge il senso della vita, perché quando entra a farne parte intensamente, non ricorda quello che ha lasciato alle spalle e non vuole più tornare indietro alla cosiddetta civiltà.
Quando si pensa alla Nuova Caledonia è importante considerare le sue grandezze da record. E’ il più grande atollo del mondo, con il maggior numero di specie vegetali del Pacifico. La Nuova Caledonia è anche la seconda barriera corallina più lunga del mondo, superata solo dalla Grande barriera corallina australiana. Nella barriera si aprono numerosi passaggi naturali, che permettono di raggiungere l’oceano. Il passaggio di Boulari, che porta a Nouméa, capitale e porto principale della Nuova Caledonia, è segnalato dal pittoresco faro di Amedee. Nel 2008 l’UNESCO inserì questa barriera corallina tra i patrimoni dell’umanità, dandole il nome di Lagune della Nuova Caledonia. La barriera ospita una ricca biodiversità, con un alto livello di endemismo, tra cui la specie a rischio di estinzione del Dugong dugon. È anche un luogo importante per la sopravvivenza della tartaruga verde (Chelonia mydas). La barriera corallina della Nuova Caledonia contorna Grand Terre, l’isola più grande dell’arcipelago, oltre all’Ile des Pins ed altre isole minori, raggiungendo una lunghezza complessiva di 1500 km. La barriera forma una laguna di 24000 km², con una profondità media di 25 metri. La barriera spazia dai 30 chilometri dalla costa, fino a raggiungere i 200 km a nord-ovest.
Non si sa molto di Wallis e Futuna che si trovano nell’Oceania Polinesiana, a quasi 19.000 km da Parigi. Questa è una buona notizia, perché adesso sappiamo che esistono ancora terre singolari, perle vergini e semisconosciute disseminate nell’oceano. Queste isole offrono, invece, al visitatore forme d’arte che sono, tradizionalmente, di esclusiva competenza delle donne. Testimonianza di questa tradizione millenaria sono le decorazioni su “tapa”, una sorta di corteccia ornata con pitture vegetali, insieme alle sculture e alle collane di conchiglie. La natura fa la sua parte a Wallis e Futuna, con una vegetazione che offre palme da cocco, alberi del pane, papaie che contornano laghi craterici e suggestive cascate.
TERRE AUSTRALI E ANTARTICHE
Il vento. Niente è come il sibilo del vento per descrivere queste terre lontane. La bellezza sta nell’immergersi nella natura, dove la natura è più potente e imperiosa dell’uomo che la sfida. Gli arcipelaghi all’estremo sud dell’Oceano Indiano sono: Crozet, Kerguelen e Saint-Paul e Nuova Amsterdam. Esiste anche una parte della costa dell’Antartide: Terra Adella, che non è però visitabile. Pinguini, albatri, procellarie, otarie, elefanti marini, stazioni baleniere, crateri, boschi, aurore polari, basi subartiche e soprattutto la luce, quella luce particolare fredda e tersa, che si trova solo a queste latitudini. Gli arcipelaghi sono raggiungibili solo via mare, dall’Isola di Riunione con una famosa nave: la “Marion Dufresne”, con soli quattro imbarchi all’anno.
L’ultima perla dei territori francese d’oltremare è anche quella che si trova più a nord e prende il nome di Saint-Pierre e Miquelon. A poche centinaia di metri dall’isola di Terranova, ha la caratteristica di possedere una popolazione che mantiene viva la tradizione francese in Nord America, fatta di gentilezza e ospitalità. In questo paesaggio subartico la natura e l’uomo convivono nel reciproco rispetto e offrono al visitatore escursione uniche in terra e in mare.
Per maggiori informazioni: www.franceguide.com