Lontana dai flussi turistici che si dirigono verso Torino, la città di Santena, con il suo borgo storico caratterizzato dalla grande area verde del parco Cavour, dal Castello-Villa e dalla chiesa parrocchiale, sormontata dall’altissimo campanile, che ingloba la cappella dei Benso e la tomba di famiglia. Tutto ruota un po’ attorno al Gran Conte motivo per cui l’occasione offerta dal Duecentesimo anniversario della nascita di Camillo Benso e dall’approssimarsi del Centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia è un buon motivo per scoprire il Castello di Santena. Qui, in provincia di Torino, si trova infatti uno dei luoghi in cui ha vissuto il grande statista e che custodisce oggi sia la tomba, nella cappella mortuaria di famiglia, che le memorie e gli affetti più cari. Ricordiamo che Camillo Paolo Benso di Cavour nacque, venerdì 10 agosto 1810, alle 17,45, a Torino, nel palazzo paterno, in rue de Jena, in seguito via dell’Arcivescovado e oggi via Cavour, come secondogenito del marchese Michele e di Adele de Sellon. Camillo scomparve, improvvisamente, il 6 giugno 1861, all’indomani della proclamazione del Regno d’Italia.
Villa Cavour, venne edificata, su progetto di Francesco Gallo, tra il 1712 e il 1722, sul sito in un cui, fin dall’VIII secolo, sorgeva già un castello. La vocazione fortificata della struttura, prima della trasformazione in dimora nobiliare, è testimoniata dalla presenza della Torre viscontea. La Villa è inserita in un’area di 23 ettari sistemata, nel 1830, a parco. Il modello inglese del parco fu opera di Xavier Kurten. La visita alla Casa-museo di Cavour, accompagnati da guide che uniscono preparazione ed entusiasmo, permette perciò di scoprire, accanto alla storia, anche le stanze e gli arredi che accoglievano i soggiorni estivi della nobile famiglia. Di notevole interesse è la raccolta delle onorificenze conferite allo statista esposte nella “Sala delle Cacce”. Si tratta di quaranta oggetti di oreficeria attraverso i quali si ripercorrono sia gli incarichi ministeriali che il ruolo avuto da Cavour nelle strategie diplomatiche dell’epoca. Particolarmente suggestiva è la camera privata utilizzata da Camillo per trascorrere i periodi di soggiorno a Santena che, con l’avanzare degli impegni di governo, si fecero sempre più radi. Si tratta di uno spazio, non particolarmente ampio, dedicato sia al riposo, poco, come dimostra la presenza del letto, che al lavoro, tanto, simboleggiato dalla contemporanea presenza della scrivania.
Visitando il Castello, il Museo cavouriano, il Parco, la Torre viscontea, la Tomba dei Benso, la Chiesa monumentale, si ripercorrono quindi episodi significativi, si incontrano i personaggi principali del Risorgimento e i famigliari che vissero accanto all’artefice dell’Unità d’Italia. Un insieme di motivi che fanno di Santena non solo il luogo in cui il Gran Conte è sepolto, ma anche la città che conserva, promuove, valorizza e mantiene viva la sua memoria.
Il Castello, di cui è proprietaria la Città di Torino, è gestito dalla “Fondazione Camillo Cavour” che si avvale del lavoro dei volontari dell’Associazione “Amici della Fondazione Camillo Cavour”. Le visite sono possibili tutte le domeniche da marzo ad ottobre, con ingresso 10,30-15-16,30-18, e tutto l’anno per i gruppi su prenotazione (www.camillocavour.com).