Cosa berremo nel “VentiVenti”? E soprattutto come? Il decennio appena iniziato sembra indicare in modo molto chiaro i trend che determineranno le nostre abitudini: sostenibilità, contaminazione culturale, attenzione al benessere. «Questi temi già da qualche anno stanno influenzando la sfera del gusto così come il nostro modo di accostarci a un drink» afferma Davide Pinto, antropologo e ideatore dell’insegna torinese AFFINI, dedicata alla mixology e al pairing. «Come esistono drink studiati per stimolare l’appetito, miscele adatte a digerire un lauto pasto, il nuovo decennio vedrà lo sviluppo sempre maggiore di cocktail che seguano i trend attuali – prosegue Davide. – Il mondo ha bisogno di sostenibilità, di coscienza e di benessere, ma anche di continua ricerca dei prodotti tradizionali di culture lontane».
Il cocktail del “VentiVenti”, dunque, sarà sempre più contaminazione, suggestione, mix di sapori e tradizioni.
«Attenzione però – avverte Pinto – se è vero che il bere è socialità, cultura, relax e gioia, deve essere anche consapevolezza ed equilibrio, perché, come ogni cosa ingerita, porta a delle conseguenze, positive, o negative; ed è qui che entra in gioco la professionalità del bartender: è fondamentale che un bravo mixologist sappia dare al cliente ciò che è più adeguato alle sue esigenze».
Proprio in questa ottica, Affini propone per il “VentiVenti” appena iniziato alcuni cocktail realizzati con prodotti iconici di questi nuovi trend: the Kombucha, Sakè coreano, Saké Nero made in Piemonte.
Al Kombucha l’head barman di Affini Michele Marzella ha dedicato “Handy Wharol”, un cocktail a base di Vermouth Bianco, Bianco Sarti, sciroppo alla rosa damascena, the Kombucha all’Ibisco. «Genziana, assenzio, spezie varie rendono bitter e vermouth prodotti iconici della miscelazione internazionale, – afferma Marzella – un vero e proprio must dell’aperitivo che, in questo mix delicato e floreale, vede l’intervento del kombucha».
Il the fermentato, che nella cultura orientale da secoli è considerato un vero proprio elisir di lunga vita, ricco di antiossidanti, acido glucurionico e vitamine, è un grandioso alleato del benessere. «A ciò si aggiunge un gusto delicatamente dolce/acido, piacevole ed equilibrato, che lo rende perfettamente utilizzabile in miscelazione» spiega il bartender.
“NoWa Lemonade”, è invece il cocktail incentrato sul concetto del “No Waste”: ridurre gli sprechi e la produzione di rifiuti, ottimizzando ciò che si ha a disposizione per creare costantemente qualcosa di nuovo. «In questo drink il protagonista è il limone: il succo conferisce aromaticità. L’albedo, la parte bianca tra la buccia e la polpa, invece di essere buttata viene posta in infusione alcolica, al fine di conferire la caratteristica nota amara» spiega Marzella. Le scorze vengono poste a macerare con lo zucchero, per 24 ore, creando uno sciroppo dalle delicate note di olio essenziale di limone. «A completare, il franciacorta frutto di una produzione simbiotica, che rispetta gli equilibri del suolo in modo naturale e sostenibile» aggiunge Marzella.
Agli amanti del Sake è dedicato “Korean Latte” a base di Kombucha, latte di cocco e Makgeolli, il sake coreano, e dolcificato con la stevia, per strizzare l’occhio alla linea. «Il mondo sta imparando a conoscere il Sake, o meglio Nionshu, come lo chiamano i giapponesi, ma non sono solo gli abitanti del Sol Levante a produrre fermentati di riso – precisa il bartender. – Il sake coreano si adatta molto bene al palato occidentale per il suo carattere delicatamente fresco ed acido, facilmente miscelabile».
E a proposito di sakè e di contaminazioni culturali, altro grande protagonista della mixology di Affini è Sake Nero, il primo e unico made in Piemonte, prodotto con riso nero coltivato nel vercellese e ispirato non solo alla bevanda nipponica, ma anche al celebre vermouth torinese. A Nero è dedicato “Paint it black”, che vede tra gli ingredienti anche liquore al bergamotto e Humeshu – tipico liquore giapponese – alla prugna, il tutto dolcificato con zucchero al carbone vegetale.
La ricetta di Paint it Black
- Sake nero 4,5! Cl
- Liquore bergamotto 1,5 cl
- Humeshu plum liquor 1,5 cl
- Lime 3 cl
- Zucchero al carbone vegetale 2 cl
Versare gli ingredienti nello shaker, shakerare e filtrare in tiki mug colma di ghiaccio cristallino
In conclusione ricordiamo che Affini Rivendita 1 e Rivendita 2 sono due insegne torinesi dedicate alla somministrazione e di proprietà del Gruppo Food&Drink Experience. Affini si definisce un “tapas bar e ristorante” e si trova in Borgo San Salvario, il quartiere della Movida Torinese. Fin dalla sua apertura nel 2015 si focalizza su mixology e pairing con l’obiettivo di esaltare le affinità di vini, distillati e liquori tipici del territorio torinese e piemontese. Il passaggio al foodpairing diventa ancora più evidente in Rivendita2, naturale prosecuzione di Affini, che ha aperto i battenti a maggio 2019, scegliendo un altro luogo culto di Torino: Porta Palazzo, il cuore enogastronomico della città.