In Piemonte avviato un progetto per valorizzare la tinca gobba dorata del pianalto di Poirino

E’ una vera e propria azione di valorizzazione sia del territorio che di un prodotto tipico, entrambi ancora poco noti nell’offerta turistica piemontese, quella intrapresa per far conoscere la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino: il primo pesce d’acqua dolce Dop d’Europa (riconosciuto nel 2008).

L’interessante progetto di promozione e comunicazione, che è finanziato dalla Regione Piemonte attraverso il FEAMP, Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca, è stato voluto dal Comune di Poirino. Ricordiamo che il territorio del Pianalto di Poirino comprende 24 comuni tra la provincia di Asti, Cuneo e la Città Metropolitana di Torino e si estende dalla collina chierese al Roero.

Presentato in una conferenza stampa tenutasi nel capoluogo piemontese l’8 maggio 2018, il Progetto si propone i seguenti obbiettivi: fare conoscere la tinca a Torino, primo mercato potenziale del prodotto; creare una maggiore conoscenza del prodotto tra i divulgatori e gli operatori del food; aumentare il numero di ricette disponibili in letteratura per uscire dal “monopolio” del classico carpione; aumentare, nel medio termine, la produzione.

Nel 2008, la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino è infatti stata riconosciuta dall’Unione Europea, su richiesta della Regione Piemonte e del Ministero delle Politiche Agricole, come Denominazione di Origine Protetta, primo pesce di acqua dolce in Europa. La Tinca, nel 2003, era però già stata inserita tra i 32 Prodotti del Paniere della Provincia di Torino (oggi Città Metropolitana) e tra i presidi Slow Food.

La Tinca Gobba Dorata, così denominata per la particolare colorazione delle squame e per la sua tipica gibbosità sul dorso, è il risultato di una lenta selezione varietale della specie selvatica Tinca tinca. Viene allevata in modo semi-naturale almeno fin dal Medioevo, epoca a cui risalgono infatti le prime testimonianze di allevamento di questo pesce nel territorio del Pianalto di Poirino.

La produzione della DOP destinata al commercio è di circa due quintali e mezzo, anche se la produzione “non DOP” è più consistente. La Tinca Gobba Dorata è pescata in più riprese nel corso dell’anno e il periodo va da Pasqua a settembre – ottobre. La sfida attuale è quindi quella di far riaprire le vecchie peschiere o scavarne di nuove al fine di aumentare la produzione di Tinca Gobba Dorata.

Proprio per garantire l’origine del prodotto e le caratteristiche peculiari dello stesso, è stato previsto un apposito Disciplinare ed un organismo di controllo censisce gli stagni di allevamento e gestisce un elenco sia di produttori che di condizionatori.

Le iniziative messe in cantiere saranno concentrate tra giugno ed i mesi di settembre ed ottobre (www.tinca.eu).