Fabrizio Clerici, chi era costui?

Scalette buie, stanze con soffitto a volta, torri. Sembra di essere sul set del Nome della rosa. Poi eccoci immersi in un modo surreale. E mica per modo di dire: i quadri alle pareti sono firmati Fabrizio Clerici.

100812_0742_fabriziocle1Nella Rocca della cittadina umbra di Umbertide si tenuta “fino a ieri” (30 settembre) una bella mostra, e tanto più bella quanto rara, sullʼarte di Fabrizio Clerici. Autore colto, nobile, poco noto al grande pubblico, è stato uno dei più significativi esponenti del Surrealismo italiano. Possiamo sbilanciarci un poʼ di più e dire che è stato uno dei più grandi pittori italiani del XX secolo, in grado di imporsi anche sul panorama internazionale. Basti pensare alla sua collaborazione per le scenografie di Tre passi nel delirio di Hitchcock o al più recente Blond Ambition Tour di Madonna, in cui la cantante riviveva situazioni tratte delle opere dellʼartista.

Amico di Alberto Savinio e Giorgio De Chirico, arredatore per esposizioni di moda, scenografo teatrale, illustratore dei classici e in particolare dellʼOrlando furioso (vedi immagine 1), Clerici è stato soprattutto un interprete moderno, spiazzante, della grande arte di tutti i tempi. Arieti e falchi dellʼantico Egitto, sculture greche, architetture orientali, affreschi del Signorelli, illustrazioni scientifiche del Settecento riprendono vita in modi nuovi, in grandi ambienti vuoti, silenziosi, abbastanza inquietanti ma sempre conditi con un pizzico di ironia. Con una particolare predilezione per i remake dellʼIsola dei morti di Böcklin (vedi immagine 2), una delle opere in assoluto più amate e riutilizzate dai Surrealisti in genere.

100812_0742_fabriziocle2La mostra, che copriva tutto lʼarco della vita e della produzione di Clerici, era organizzata dal suo – allʼepoca – discepolo e adesso curatore espositivo Eros Renzetti. Il quale a sua volta realizza affascinanti dipinti che coniugano antichità greche, fantasy e fantascienza. Un particolare ringraziamento alla città di Umbertide che, nonostante la posizione geografica lontana dalle grandi arterie, propone spesso mostre di alto livello. Un “coraggio” che, nel caso di Clerici, è stato premiato dal pubblico.