Mare, natura e storia in Istria: da Pola alle isole Brioni

Non mancano le sorprese per il viaggiatore che decide di percorrere le strade della penisola istriana: primo incontro con la Croazia per chi proviene da Trieste.

Il paesaggio non manca subito di sorprendere: una teoria di piccole isole e baie superbe punteggiano la costa. L’interno dell’Istria è invece caratterizzato da un verde rigoglioso che si confonde con il blu intenso del mar Adriatico.

Accanto all’incontro tra mare e natura, l’Istria offre in abbondanza anche quello tra storia e arte. Con lo sguardo rivolto anche al passato ed accompagnati dagli stupendi paesaggi istriani percorriamo da nord a sud la Penisola fino ad arrivare a Pula (Pola).

 

Dell’essenza storico paesaggistica istriana, la città affacciata sull’Alto Adriatico è infatti un significativo testimone.

A dominare è la forma ellittica dell’anfiteatro romano risalente al I secolo d.C.: il punto di partenza ideale per andare alla scoperta della città più grande dell’Istria. All’interno dell’arena si è avvolti dalla bianca pietra istriana con la quale sono realizzati i due ordini di arcate dell’armonica e leggera ellisse esterna. I suggestivi giochi di luce tra gli archi, con l’azzurro del cielo come sfondo, regalano sensazioni rare.

Passeggiando per la città le testimonianze dei suoi tremila anni di storia punteggiano diversi dei suoi angoli, mai scontati o troppo turistici, come la piccola chiesa bizantina di Santa Maria Formosa.

Pulsante di vita è l’area dell’antico foro romano. Nella teoria di edifici storici che cingono la piazza cattura lo sguardo il tempio di Augusto e della dea Roma con le sue linee architettoniche slanciate ed eleganti.

L’Istria è però anche una terra di sapori intensi le cui combinazioni possiamo scoprire nei tanti ristoranti presenti in città.

Non lontano da Pola possiamo però andare alla scoperta dei borghi che si affacciano sull’Adriatico. Uno di questi, intriso di atmosfere e colori, è quello di Fažana (Fasana): un gradevole angolo di tranquillità disposto attorno alla piccola piazza.

Il piccolo borgo istriano è anche il porto dal quale partire per andare alla scoperta dei paesaggi incomparabili che offre l’arcipelago delle quattordici isole Brijuni (Brioni).

In quest’oasi della natura domina la vegetazione mediterranea e subtropicale. L’isola maggiore è però anche un concentrato del Novecento. Bonificata dalle zanzare da Robert Koch, questo angolo d’Adriatico malsano si trasformò, grazie all’intuizione dell’industriale Paul Kupelwiser in una destinazione turistica alla moda frequentata dal bel mondo dell’aristocrazia austro-ungarica. In una località simile non mancò perciò il grande albergo costruito nella baia del porto: l’Hotel Brioni, dotato di saloni, terrazze, verande e quasi quattrocento camere.

Un’altra pagina di storia, ben documentata nel piccolo museo, legò invece Brioni al maresciallo Tito che, in una Jugoslavija in cerca di una via diversa al socialismo, ne fece un luogo di decisioni politiche e di rappresentanza internazionale all’epoca della “guerra fredda” e delle politica del “Movimento dei paesi non allineati”.

Gli anni di Tito nel parco naturale di Brioni, compresi dal 1953 al 1979, sono ben simboleggiati dalla Titov Cadillac che fa bella mostra di sé.