Speciale Isole d’Italia : Elba da nuotare, Elba da mangiare

L’Isola d’Elba, facilmente raggiungibile da Piombino con un’oretta di traghetto, offre spiagge, colline e panorami mozzafiato in pochi km, è la terza isola Italiana, e si trova in Toscana. Ha avuto ospiti illustri da Napoleone Bonaparte esiliato qui dal 1814 fino alla sua fuga del 1815, a Giorgio Faletti che visse a Capoliveri. Appartiene al parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano assieme a Pianosa, Capraia, Gorgona, Montecristo, Giglio e Giannutri. Grazie ad un ambiente unico e ai suoi 147 km di costa (costellati da rilievi importanti, da calette e baie da sogno) offre numerose possibilità per una vacanza rilassante e allo stesso tempo divertente. L’isola ha spiagge di sabbia bianca granitica e scogli levigati nella parte occidentale, inomi più famosi sono quelli di Marina di Campo, Cavoli, Fetovaia, Seccheto e Sant’Andrea; di sabbia dorata nella parte centrale sia a sud che a nord-ovest cioè Procchio, Biodola, Lacona e Lido di Capoliveri; spiagge di ghiaia bianchissima nella parte di costa a ovest di Portoferraio che danno una lucentezza ed una eccezionale trasparenza al mare, ossia Le Ghiaie, Capo Bianco, Sansone; e infine spiagge caratterizzate da polvere e minerale di ferro nella costa orientale come Terranera e Topinetti. A Pomonte, dalla Spiaggia del Relitto, si può raggiungere a nuoto lo Scoglio dell’Ògliera dove è possibile osservare il relitto della nave mercantile Elviscot, infatti all’Elba si possono fare anche bellissime immersioni subacquee grazie a fondali ricchi di reperti.

Immersioni subacquee

www.elbaced.it
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  • Relitto di Pomonte (42°44′35.4″N 10°07′06.6″E), vicino allo Scoglio dell’Ògliera, posato ad una profondità di soli 10 metri sul fondale sabbioso, adatto anche ai neofiti della subacquea;
  • Formiche della Zanca (42°48′19.8″N 10°07′35.4″E), ad ovest dell’isola vicino a Capo Sant’Andrea, una parete verticale dai 20 ai 40 metri ricca di gorgonia rossa;
  • Capo Stella, un’immersione impegnativa fino a 41 metri ricca di cernie, murene, gorgonie rosse e corallo rosso;
  • Picchi di Pablo (42°46.57′N 10°26.08′E), da 8 a 33 metri di profondità, con la parete popolata da gorgonie bianche e gialle, spugne gialle coperte da gamberi.
  • Scoglietto di Portoferraio, un’immersione su una franata tra i 20 e i 35 metri, con scarsa corrente. Ricca di barracuda anche in numero considerevole, saraghi, orate, dentici, cernie, corvine, murene, mustelle.
  • Punta della Madonna, tra Sant’Andrea e Marciana Marina, bella immersione anche per principianti, tra i 15 ed i 35 metri. Così chiamata perché da lì i pescatori scorgevano sulla montagna di fronte il Santuario della Madonna del Monte. Si trovano gorgonie, murene, saraghi e se si è fortunati qualche grossa cernia.

Dal punto di vista gastronomico l’isola offre tante svariate specialità a base di pesce e ingredienti tipici del bacino del mediterraneo; un tempo considerata povera, grazie alle moderne tendenze la cucina elbana è diventata sempre più apprezzata e ricercata. Si può scegliere da piatti semplici come il polpo lesso, le sarde ripiene o gli zerri fritti (lo zerro è una specie diffusa nel Mediterraneo, è un piccolo pesce, la cui lunghezza non supera i venti centimetri e che vive in branchi sui fondali ricchi di poseidonia; le femmine hanno strisce nerastre verticali dal dorso ai fianchi, mentre i maschi hanno si distinguono per le linee azzurrine che corrono lungo i fianchi.)

Fonte: http://www.colapisci.it/
Fonte: http://www.colapisci.it/

Tra le ricette più elaborate sicuramente meritano: lo stoccafisso alla riese, un sublime piatto accompagnato da acciughe sotto sale, cipolla, pomodori, basilico, prezzemolo, peperoni verdi, olive nere, pinoli, capperi e ovviamente olio, peperoncino e sale; il Gurguglione altra specialità riese, che piacerà ai vegetariani perché interamente a base di verdure, il riso al nero di seppia, i totani ripieni, il famoso cacciucco. Il segreto di un buon caciucco sta nel pesce fresco utilizzato per la preparazione del brodo, inoltre, il vero caciucco elbano (come vuole tradizione turca, da cui deriva la ricetta) deve contenere almeno 5 varianti di pesce differenti. Nella ricetta tipica dell’Elba è prevista l’aggiunta di cipolla, aglio, peperoncino, prezzemolo, olio extravergine di oliva e vino bianco: solo così il mix di sapori sarà completo. Tra i piatti più tradizionali troviamo anche la schiaccia briaca, questa era tra i doni più frequenti che i riesi offrivano a chi andava per mare. La sua pasta quasi secca costituiva una fonte di energia immediata e gustosa, adatta ad essere conservata a lungo nelle cambuse. Era una semplice focaccia composta da farina, frutta secca, olio d’oliva ed era addolcita con il miele, durante l’Ottocento il miele fu sostituito dallo zucchero e la schiaccia fu “imbriacata”appuinto con il vino aleatico e l’alcherme, arrivando fino ai giorni nostri .